Ha scelto il silenzio, quindi.
Non per disinteresse, no.
E’ che rimanere chiusi all’interno di un forte cintato da mura altissime e invalicabili, è l’unica risposta che ha saputo trovare al suo senso di impotenza.
Nel suo meraviglioso mondo di quiete, lascerà che sia solo l’immaginazione a sfondare lo spazio e a ricreare legami con alternative di un’esistenza collettiva che non la facciano soffrire.
Si farà cullare dalle braccia calde delle sue passioni e dei suoi affetti, osservando da lontano questo presente complicato.
Con tutto il distacco che con fatica sarà riuscita a recuperare, aspetterà che gli anni scorrano, uno dietro l’altro.
Continuerà così ad accumulare preoccupazione e sfiducia verso il futuro della conoscenza e della partecipazione umana e, senza un ruolo attivo da sostenere, sarà sempre più sola.
E tutt’altro che protetta…
GAME OVER